TABELLA I (prevista dagli articoli 5, comma 1, lett. d) e 6, comma 1, lett. c) del DPR 76/2004

REQUISITI PSICO-FISICI E ATTITUDINALI PER L’ACCESSO NEI QUADRI DEL PERSONALE VOLONTARIO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

I requisiti psico-fisici e attitudinali di cui devono essere in possesso i soggetti per l’accesso nei quadri del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono i seguenti:

  1. a)  sana e robusta costituzione fisica e piena integrità psichica;
  2. b)  statura non inferiore a metri 1,62;

c) peso corporeo contenuto nei limiti previsti dalla seguente formula:

I.M.C. = p/(h x h)

I.M.C. = indice di massa corporea
p = peso corporeo (espresso in chilogrammi) h = altezza (espressa in metri)

indice di massa corporea (I.M.C.) non superiore a 30 come valore per il peso corporeo massimo, non inferiore a 20 come valore per il peso corporeo minimo per gli uomini e non inferiore a 18 per le donne;

d) normalità del senso cromatico, determinato mediante corretta visione dei colori fondamentali (test delle matassine di lana colorate);

  1. e)  normalità del campo visivo e della motilità oculare;
  2. f)  acutezza visiva:per il profilo di vigile del fuoco volontario, visus naturale uguale o superiore a

complessivi 14/10 e non inferiore a 6/10 nell’occhio che vede meno, non è ammessa la correzione con lenti;

per il profilo da. funzionario tecnico antincendi volontario, visus naturale uguale o superiore a complessivi 14/10 e non inferiore a 6/10 nell’occhio che vede meno è ammessa la correzione con lenti di qualsiasi valore diottrico, purché la differenza tra le due lenti non sia superiore a tre diottrie;

g) percezione della voce di conversazione a sei metri da ciascun orecchio, con esclusione di uso di protesi acustica;

h) apparato dentario tale da assicurare la funzione masticatoria: a tal fine viene considerata sufficiente la masticazione quando siano presenti o due coppie di molari o tre coppie tra molari e premolari, purchè in ingranaggio in occlusione, comunque il totale dei denti mancanti o sostituiti da protesi fissa non può essere superiore a sedici elementi;

Costituiscono altresì cause di non idoneità per l’ammissione nei quadri del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco le seguenti imperfezioni e infermità: i) la TBC polmonare ed extrapolmonare, la sifilide con manifestazioni contagiose

in atto, il morbo di Hansen, le malattie infettive e/o contagiose anche ad andamento cronico o in fase clinica silente;

j) le gravi allergopatie anche in fase asintomatica;
k) l’alcolismo, le tossicomanie, le intossicazioni croniche di origine esogena;
l) le alterazioni congenite ed acquisite, croniche della cute e degli annessi ed i loro

esiti, estese o gravi o che, per sede, determinino rilevanti alterazioni funzionali;
m) lapresenzaditrapiantidiorganiodipartediorgani;
n) la presenza di innesti e/o di mezzi di sintesi eterologhi a livello dei vari organi

e/o apparati. La sola presenza di osteosintesi non costituisce di per sé causa di inidoneità;

o) le infermità ed imperfezioni degli organi del capo e/o i loro esiti di lesioni delle palpebre e dell’apparato lacrimale, quando siano causa di rilevanti disturbi funzionali; i disturbi della motilità del globo oculare, quando siano causa di diplopia o di difetti del campo visivo, anche monoculari, o qualora producano alterazioni della visione binoculare; le retinopatie; i postumi degli interventi chirurgici interessanti il segmento anteriore e posteriore dell’occhio; gli esiti dei pregressi interventi per la correzione dei vizi di rifrazione oculare di qualsiasi tipo, trascorso, ove occorra, il periodo di

stabilizzazione della funzione visiva, escluso l’impianto di anelli intracorneali sintetici; le stenosi e le poliposi nasali, quando siano causa di ostruzioni ventilatorie significative e sostenute da una condizione disreattiva allergica; le malformazioni e le malattie della bocca; le gravi malocclusioni dentarie con alterazione della funzione masticatoria; le disfonie e le gravi balbuzie; le tonsilliti croniche con presenza di streptococco B- emolitico gruppo A; l’ipertrofia tonsillare di grado notevole con gravi alterazioni funzionali; 1’otite media cronica colesteatomatosa, l’iperplastica granulomatosa o con segni di carie ossea, l’otite purulenta semplice secernente; l’otite cronica iperplastica polipoide; gli esiti di ossiculoplastica e di terapia chirurgica dell’otosclerosi; i processi flogistici cronici in esito ad interventi chirurgici sull’orecchio medio; le infermità o i disturbi funzionali cocleo-vestibolari o gli esiti funzionalmente apprezzabili; gli esiti di interventi chirurgici sull’orecchio interno;

p) le infermità e imperfezioni del collo e dei relativi organi ed apparati qualora producano rilevanti alterazioni strutturali o funzionali; l’ipertrofia tiroidea con distiroidismo di rilevanza clinica;

q) i dismorfismi congeniti ed acquisiti della gabbia toracica con alterazioni funzionali respiratorie;

r) le infermità dei bronchi e dei polmoni: le malattie croniche dei bronchi e dei polmoni; l’asma bronchiale; cisti e tumori polmonari; i segni radiologici di malattia tubercolare dell’apparato pleuropolmonare in atto o pregressa e i loro esiti qualora siano causa di rilevanti alterazioni funzionali; le infermità mediastiniche e le anomalie di posizione di organi, vasi o visceri con spostamenti mediastinici;

s) le infermità ed imperfezioni dell’apparato cardio-circolatorio: la destrocardia; le cardiopatie congenite ed i loro esiti; malattie dell’endocardio, del miocardio, dell’apparato valvolare, del pericardio, dei grossi vasi e i loro esiti; i gravi disturbi funzionali cardiaci; la bradicardia sinusale con frequenza cardiaca inferiore a 40/min.; blocco atrioventricolare di I grado che non regredisce con lo sforzo fisico adeguato; blocco atrioventricolare di Il e III grado; sindrome di Wolf Parkinson White; blocco di branca destra completo; blocco di branca sinistra; ritarda di attivazione intraventricolare anteriore sinistro a QRS stretta associata a ritardo di attivazione intraventricolare destro, stabili; la conduzione A-V accelerata, espressione di anomalie del sistema specifico di conduzione; extrasistolia ventricolare frequente ovvero di natura non funzionale; sindrome ipercinetica cardiaca; tachicardia sapraventricolare; tachiaritmie sopraventricolari; presenza di segnapassi artificiale; l’ipertensione arteriosa persistente che presenti valori dalla pressione sistolica superiore a 15O mm Hg e della pressione diastolica superiare a 90 mm Hg, anche se di tipo essenziale e/o senza interessamento di organi o apparati, che risulti confermata possibilmente mediante monitoraggio pressorio dinamico delle 24 h; le arteriopatie; gli aneurismi; le fistole arterovenose; le ectasie venose estese con incontinenza valvolare; le flebiti e le altre patologie del circolo venoso ed i loro esiti con rilevanti disturbi trofici e funzionali; le emerroidi croniche, voluminose e molteplici;

n) le infermità ed imperfezioni dell’addome: anomalie della posizione dei visceri; le malaitie degli organi addominali, o i loro esiti, che determinano apprezzabile ripercussione sullo stato generale nonché rilevanti disturbi funzionali; le ernie viscerali; il laparocele;

o) le infermità e le imperfezioni dell’apparato osteoarticolare e muscolare: tutte le alterazioni dello scheletro, consecutive a fatti congeniti, rachitismo, malattie o traumi, ostacolanti la funzionalità organica; le malattie ossee o cartilaginee in atto, determinanti limitazioni della funzionalità articolare; le malattie dei muscoli, delle strutture capsulo-legamentose, tendinee, aponeurotiche e delle borse sinoviali, tali da ostacolare o limitare la funzione articolare;

  1. p)  le infermità e le imperfezioni dell’apparato neuropsichico: malattie del sistema nervoso centrale o periferico o autonomo e i loro esiti che siano causa di rilevanti alterazioni funzionali; le infermità psichiche invalidanti: psicosi in atto o pregresse, psico-nevrosi in atto anche se in trattamento, disturbi di personalità; tutte le sindromi epilettiche, anche pregresse;
  2. q)  le patologie e i loro esiti della ghiandola mammaria che siano causa di rilevanti disturbi funzionali;
  3. r)  le infermità e le imperfezioni dell’apparato urogenitale: malattie renali in atto o croniche, che necessitino o no di dialisi; l’idrocele molto voluminoso e sotto tensione; il varicocele di III grado con deformazione evidente dello scroto; la cisti endoscrotale molto voluminosa e sotto tensione; le malattie in atto, infiammatorie e non, dell’apparato genitale femminile che sono di significativo rilievo clinico e causa di rilevanti alterazioni funzionali; l’incontinenza urinaria; la pregressa nefrectomia;
  4. s)  le infermità del sangue, degli organi emopoietici di apprezzabile entità, comprese quelle congenite; le sindromi da immunodeficienza, anche in fase asintomatica; deficit anche parziale di G6PDH;
  5. t)  i difetti del metabolismo glicidico, lipidico e protidico di significativo rilievo clinico. Nella valutazione del diabete mellito si terrà conto orientativamente del tipo di diabete, stato di sindrome, fase clinica, schema terapeutico attuato e dei valori di laboratorio comunemente determinati in chimica clinica; le sindromi dipendenti da alterata funzione delle ghiandole endocrine;
  6. u)  i tumori, anche benigni, quando per sede, volume, estensione a numero producano rilevanti alterazioni strutturali o funzionali di organi od apparati;
  7. v)  la presenza nelle urine o in altri liquidi biologici di una o più sostanze, o loro metaboliti, previste dall’art. 14 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, recante il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza e successive integrazioni;
  8. w)  le micosi e le parassitosi clinicamente rilevabili, che siano cause di importanti lesioni organiche o di notevoli disturbi funzionali;

x) le infermità e le imperfezioni non specificate nel presente elenco ma che rendano il soggetto palesemente non idoneo a prestare servizio volontario nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

    Art. 3

    1. Il personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco deve possedere inoltre una personalità sicura con sufficiente stabilità del tono dell’umore e dell’autocontrollo in rapporto alle mansioni e alle funzioni previste dalle esigenze operative, eventualmente da accertare mediante colloquio clinico, avvalendosi anche dell’ausilio di appositi test psicodiagnostici.